Durante la trasmissione Nocerina Summer Live (in onda ogni giovedì dalle 21) è intervenuto l’ex calciatore ed ex tecnico rossonero Alessandro Erra. Con lui abbiamo spaziato su tanti argomenti
Da Allenatore come si fa ad organizzare una squadra vincente per vincere il campionato?
“Servono varie componenti: la prima è la società, è il perno sopra al quale ruotano le altre componenti che da un’impronta, un modello organizzativo e poi si crea lo staff tecnico e infine la squadra. Ci sono le annate perfette dove tutto gira in un certo modo, se parliamo nello specifico della Nocerina che verrà, le basi che stanno ponendo sono di un certo livello e spessore , il campionato di serie d è il campionato più difficile, in serie c c’è la facoltà di poter schierare gli under, in d c’è l’obbligo, quando esiste questo obbligo tutti partono quasi alla pari. Bisogna mettere prima i quattro giovani e poi gli over, si sottovaluta questo aspetto pensando che mettendo titolari determinati giocatori di un certo livello o categoria superiore e si va a trascurare la cerniera importante quella degli under che devono esser composti per quasi il 50% della squadra”.
Credi che Nocera sia pronta per la mentalità del settore giovanile o deve ancora maturare?
“Quando si va ad insediare una nuova società porta dei programmi che possono essere condivisibili dalla piazza, che possano richiedere un certo lasso di tempo, da quando l’Italia è stata estromessa dai mondiali sono alcuni mesi dove si vanno a ripetere le stesse dichiarazioni di ripartire dal settore giovanile, ogni società nuova che si insedia porta un programma e vuole partire dalle basi, creare un settore partendo dal basso e mandare giovani validi in prima squadra, ciò richiede tempo e pazienza, non sempre si ha pazienza e forza di poter aspettare programmi del genere, bisogna dare tempo a chi prende una società di poter esprimere il proprio potenziale e quanto ci vorrà per creare una determinata situazione questo non possiamo saperlo, dipenderà dal tipo di rapporto che si instaura, le persone scelte sono professionali ed esperte”.
Mister cosa si aspetta dalla nuova società americana e dall’arrivo di mister Giuseppe Sannino
“Aver scelto persone come Sannino e Zavettieri in ruoli cardine dimostra la bontà del progetto, i nuovi soci stanno dimostrando con i fatti che hanno scelto persone importanti in ruoli chiave, la serie d è difficile, bisognerebbe capire l’eventuale girone. Il girone h è molto competitivo, bisogna vedere le squadre campane dove verranno inserite. Poi occorrono varie componenti: società, staff tecnico e calciatori. Creare quella serenità mentale che negli ultimi anni si è dispersa, quando i risultati vengono a singhiozzo è difficile portare avanti un discorso sereno con l’ambiente, la prima mossa è creare un clima sereno. Chi ha vissuto Nocera per anni sa che il tifoso nocerino è passionale, verace che ama a dismisura la propria squadra e gradirebbe che ci siano tutte le componenti che diano anima e cuore”.
Nocera è una piazza importante e calda tutti i calciatori pacati hanno sempre fatto breccia nei tifosi, siamo stati capaci di amare professionisti seri come Pallanch ed Erra.
“La gente col tempo riconosce sempre, sa riconoscere quando uno è stato serio, costante, pulito ed onesto, col tempo queste cose non si scalfiscono ma si rafforzano, ho un gruppo di tanto amici di Nocera con cui mi sento, la Nocerina è presente quotidianamente nei miei pensieri. Sono un molosso”.
Mister per il campionato di serie di quanto è importante la programmazione ed avere una società organizzata per la vittoria del campionato?
“Conta tantissimo, la società la si va a pesare nei momenti cruciali dove si fanno scelte drastiche e a tutto tondo e si va ad indirizzare i campionato in un senso o nell’altro, ci vuole pazienza anche se nel calcio odierno non è semplice, hanno dimostrato anche nel Milan, Pioli un anno fa era esonerato, con pazienza e costanza ha vinto un campionato da non favorito. Sono convinto che Nocera tornerà in una categoria che la compete. Bisogna creare una base forte e cercare di essere protagonisti nel medio termine”.
Quali sono le difficoltà del girone siciliano?
“Tralasciando quest’anno dove l’ho vissuto per due mesi e sono andato via, l’ho fatto cinque anni anche con Nocerina e Gelbison, un girone che negli ultimi anni ha perso valore, le squadre siciliane sono ridimensionate, l’Acireale ha fatto un grande campionato ma rispetto agli scorsi anni probabilmente la Sicilia ha perso qualcosa a livello di valori, quello più competitivo è quello pugliese essendoci realtà con piazze blasonate e anche quest’anno hanno dimostrato di fare campionati importanti”.
Perché il valore tecnico dei calciatori rispetto a quando giocava lei è calato cosi vistosamente?
“Se venti e passa anni fa la coppia centrale Erra-Siviglia che eravamo due 73 che giocavano nel 93 quindi vent’anni all’epoca non c’era la regola degli under il che significa che Erra o il Siviglia di turno se venivano schierati probabilmente l’allenatore intravedeva dei valori, adesso cui sono gli obblighi e a volte mancano i valori, questa può essere la chiave, in genere in tutte le categorie c’è stato un impoverimento tecnico”.
Siete stato accostato parecchie volta alla Nocerina, perché non c’è stato un ritorno ad allenare la squadra rossonera dalla sua ultima esperienza sulla panchina rossonera e perché non c’è stato?”
Non sono mai stato contattato, qualche anno fa presi un caffè col presidente Maiorino, volle conoscermi e ci siamo incontrati, sono stato onesto e avevo già il contratto in essere con la Paganese e mi sembrava corretto tenere la parola data alla Paganese, è stata una bella esperienza, ci siamo conosciuti, ho conosciuto una persona che anche con pochi mezzi e grandi difficoltà è riuscito a tenere la barca a galla”.
Tra le tante domande arrivate, i tifosi gli hanno chiesto del gol contro il Grotta
“In mischia, lontano 1992 se non ricordo male, la partita decisiva che ci permise di arrivare allo spareggio dove vincemmo al San Paolo con rete di Sauro Magni. Bei ricordi che rimangono indelebili e incancellabili, vissuti in un’annata entusiasmante, come si fa a dimenticare quell’annata storica, diversi anni che ci hanno portato nel professionismo e sfiorare per due anni anni la serie b, arrivato a Nocera da ragazzino e andato via più maturo, ho vissuto quei momenti da ragazzo che si affacciava per la prima volta in un campionato e sono emozioni incancellabili. A Nocera feci anche il servizio militare”.
Per risentire tutta l’intervista ad Alessandro Erra, ecco il video completo che parte dal minuto 29:27