Durante la seconda puntata di “Nocerina Summer Live” abbiamo intervistato telefonicamente il famoso direttore sportivo Giorgio Perinetti che ha avuto il neo tecnico rossonero Giuseppe Sannino a Siena e a Palermo
Direttore, stavamo parlando di calcio in generale, dagli anni anni ’80 ad oggi, spaziando su tanti argomenti. Il calcio adesso è cambiato, non ci sono più le partite delle 14:30 di una volta
“Si sono cambiate tante cose anche questo rito meraviglioso, che era un esempio dell’efficienza in tutta l’Italia. Tutte le partite, di tutte le categorie, iniziavano alle 14:30 e dava una sensazione di organizzazione. Ora i tempi sono cambiati le partite ci accompagnano tutta la settimana, non dico che sia inefficiente, ma quello che era il nostro calcio è stato completamente stravolto, bisogna aggiornarsi e stare al passo con i tempi”.
Direttore la sua carriera parla. La Nocerina ha scelto come nuovo tecnico Sannino, che lei conosce molto bene, è l’uomo giusto per cercare di riportare di nuovo la Nocerina al professionismo?
“Purtroppo gli anni passano, ricordo con simpatia la Nocerina di Orsini, Giorgi e Corni. Sannino va bene per tutte le categorie, l’ha dimostrato. L’ho portato a Siena, dal Varese, in serie A, dove due sfortunate autoreti negarono alla squadra il passaggio alla finale di Coppa Italia, che se l’avesse raggiunta sarebbe significato ingresso in Coppa Uefa. Sannino è un uomo di grande carica e umanità e sul piano tattico. Non sono riuscito a riportarlo al Siena con me quest’anno perché stava allenando in Libia. Porta avanti la sua professione in modo corretto e lo fa con passione, per ottenere il meglio. La Nocerina ha fatto un grande goal”.
E’ arrivata alla Nocerina questa nuova società americana, la firma di Sannino alla Nocerina può essere una garanzia?
“Naturalmente la scelta è sorprendente, ed è maturata proprio dalla certezza che ha Sannino che la società gli sarà vicino e gli darà gli strumenti, non credo francamente che potesse scendere di categoria altrimenti”.
Cosa possono portare queste società americane alla Nocerina e al calcio italiano?
“Ci sono tante proprietà americane, ognuno ha il suo modo di concepire lo sport e la gestione di un’organizzazione sportiva, loro sicuramente hanno le loro idee e crescendo di numero, possono fare cartello, dettare delle decisioni per quanto riguarda la gestione dei diritti sportivi nella fattispecie quelli internazionali. Essendo gli americani mossi dal business, il loro modo di gestire lo sport può essere molto diverso dal nostro, noi siamo più romantici, passionali e legati da una visione del calcio più tecnico, loro sono più legati alla tecnologia. Bisogna trovare un compromesso tra la nostra tradizione e la loro innovazione”.
Direttore, una società nuova come questa che ha acquistato la Nocerina come ritiene che possa partire per un progetto verso il futuro, in che modo dovrebbe impostare il settore giovanile?
“L’aver portato Sannino a Nocera equivale a dare certezze, poi ci sono mille cose da fare, dare un’impostazione alla società, creare una squadra. Ma non credo che se la società ha portato Sannino trascurerà il settore giovanile, che è una cosa importantissima”.
Sono arrivate anche domande da casa dei tifosi come questa. Direttore cosa ne pensa della piazza di Nocera, è mai venuto al San Francesco e le piacerebbe eventualmente un giorno lavorare qui?
“Ricordo una partita Nocerina-Palermo in Lega Pro, vincemmo 2-1 fu una partita molto combattuta e ricordo il tifo rossonero. Ho visto anche altre partite. Per il resto mai dire mai, adesso per me si prospetta una nuova avventura, non dico il nome della società per scaramanzia, a breve dovremmo ripartire con un’altra società, la mia vita è stata sempre sul campo e voglio stare in campo, non mi sono mai fatto problemi di categoria. Un in bocca al lupo alla Nocerina, al nuovo allenatore e a tutti i tifosi”.