“Dove sono gli ultrà?”. Il celebre coro che per anni ha accompagnato l’ingresso delle tifoserie avversarie rimbomba dentro il San Francesco. Non lo canta nessuno, ma è questa la domanda che riecheggia nelle teste gli spettatori di Nocerina-Brindisi.
Quella che dovrebbe essere una partita qualunque, tranquilla in campo, assume in realtà un contorno piuttosto interessante sugli spalti. Di fatto, a seguito di un vergognoso abuso di 66 daspi subiti dagli ultras molossi per cause ancora tutt’oggi sconosciute che si vanno ad aggiungere agli altri.
Per capire com’è oggi vivere una partita all’interno del settore più caldo del San Francesco, basta mettere un piede in curva per comprendere come nel giro di qualche settimana sia cambiato tutto.
Mezzi della polizia nel piazzale di fronte alla curva “accompagna” i tifosi . Nessuno striscione, nessun bandierone e nessun due aste un SILENZIO tenebre cala nel settore piu caldo del San Francesco.
I cori per i giocatori e la squadra sono inesistenti. A regnare, in diverse fasi della partita, è il silenzio assordante.
Non stupitevi dunque, se alla prima partita difficile del Team di Cavallaro si dovesse ritrovare ad aizzare i tifosi, chiedendo supporto, e non trovando di fatto nessuno. Perché da oggi la casa dei Molossi, più che uno stadio sembra davvero un silenzioso teatro. E allora quei tifosi che ogni maledetta domenica combatteno e si battono per la propria curva, per i propri colori dovrebbero sentire la responsabilità di incitare e supportare i propri idoli senza se e senza ma.
Perché il San Francesco, da oggi senza “i cattivi” non sarà piu quel luogo popolare. Un luogo dove divertirsi, gioire con la squadra e sostenerla nelle difficoltà. In fondo, non c’è davvero niente di male nel gridare un forte ‘forza Molossi’.
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