Intervista a Massimo Morgia: Ricordi e Speranze di un Ex Molosso
Abbiamo avuto il grande piacere di contattare Massimo Morgia, ex calciatore della Nocerina negli anni ’70 e allenatore di esperienza, per parlare del suo passato, della sua carriera e delle sue attuali riflessioni sul calcio.
Massimo, ciao e grazie per essere qui. Come stai e di cosa ti occupi ora?
Ciao a tutti i Molossi! Sto molto bene, ho 72 anni e vivo a Lucca con mia moglie, mia figlia, la mia cagna Aquila e il mio gatto. In passato ho allenato il settore giovanile della Lucchese, un’attività che mi appassiona molto, poiché mi piace lavorare con i giovani e condividere la mia esperienza senza mai presunzione.
Raccontaci un po’ della tua vita.
Sono nato a Roma, a Garbatella. Ho iniziato a giocare a calcio molto presto e, nonostante fossi uno stopper, avevo buoni piedi. I miei genitori desideravano che studiassi, e così ho fatto fino a quando ho deciso di intraprendere la carriera professionistica. Dopo due anni a Nocera, sono passato alla Lucchese, dove ho incontrato mia moglie e ho vissuto momenti indimenticabili. Lucca è una città che amo, e i rossoneri di qui sono simili ai Molossi.
Parlaci della tua carriera.
Ho avuto una carriera ricca di esperienze, vincendo campionati di C2 con diverse squadre come Siena, Pistoia e Marsala. Ho rifiutato un’opportunità con le Nazionali giovanili albanesi per tornare a Nocera, un gesto che ho fatto per rispetto verso il Dottor Padovano, un amico che ha dato molto alla Nocerina. Ricordo con affetto il mio tempo a Nocerina e Lucchese, anche se ho giocato in molte altre squadre in Italia.
Cosa ci vuoi dire della tua gioventù e del ’68?
Avevo 18 anni e quegli anni erano pieni di fermento. La rivoluzione era nell’aria e la musica di artisti come De André ci ispirava. Quegli anni non torneranno più, e l’atmosfera politica e sociale è cambiata. Ricordo con affetto i momenti trascorsi a Nocera, dove indossavo un berretto con la stella di Guevara, un’icona per me.
Come ricordi i tre anni alla Nocerina?
Da calciatore, la Nocerina aveva una buona squadra, con giocatori come Nobile e Chiancone. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con i tifosi durante momenti di contestazione, e ricordo di aver detto che potevano mettere in discussione le nostre qualità calcistiche, ma non il nostro valore come uomini. Come allenatore, sono orgoglioso di aver chiuso in zona play-off, anche se avrei voluto vincere il campionato per Nobile.
Che rapporto hai con Nocera?
Il mio rapporto con Nocera è bellissimo. Anche se non posso tornare spesso, ho tanti amici e ricordi indelebili. Tra questi, voglio menzionare Don Gerardo, una persona sincera e speciale.
Cosa pensi del campionato di quest’anno e cosa prevedi?
Credo che sia uno dei campionati più belli della D. La Nocerina ha molte squadre in lotta e tutto è aperto. Spero sinceramente che possano tornare tra i professionisti, dove meritano di essere.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Vorrei solo ringraziare tutti i tifosi e la redazione di Nocerina Live per il supporto e augurare un felice anno nuovo a tutti. Abbraccio idealmente tutti i Molossi e grazie per il calore che mi avete sempre mostrato.
Con queste parole, Massimo Morgia ci ha trasmesso la sua passione per il calcio e il profondo legame con Nocera, un amore che continua a vivere nel suo cuore.
Alessandro Califano