In vista della gara tra Nocerina-Molfetta, la nostra redazione ha intervistato Renato Bartoli tecnico della squadra pugliese che ci ha fatto una breve disamina della gara che si giocherà domani al San Francesco di Nocera 

Mister come sta preparando questa partita?
“La stiamo preparando come tutte le gare, anche perché il nostro obiettivo è quello di migliorare i 42 punti dello scorso anno. Sappiamo che incontreremo una squadra che sa esprimere calcio e che inizia ogni azione offensiva dalla difesa. Ha un organico composto da calciatori importanti e questo mi convince sempre di più a pensare che sarà un gara bellissima”.

Il Molfetta può lottare per ottenere l’accesso ai playoff?
“Come ho già detto prima il nostro obiettivo è quello di guadagnare più punti in modo da migliorare il nostro risultato dello scorso anno. E’ chiaro che siamo a sei punti dalla Nocerina e quindi cercheremo di giocarci questa gara secondo le nostre possibilità, poi se arriva qualcosa in più per noi è tutto di guadagnato”.

C’è stato un cambio di proprietario anche nel Molfetta?
“No più che cambio societario c’è stato solo una cessione di quote da parte dei soci, ma a livello societario non è cambiato nulla se non soltanto per una cessione di quote societarie”.

Che partita si aspetta da parte della Nocerina?
“Mi aspetto una partita contro una delle squadre che doveva puntare ai piani alti della classifica, nonostante i problemi legati in passato alla gestione societaria, sono quinti in classifica e hanno rispecchiato in pieno quello che pensavo io ad inizio stagione. Credo che per le tifoserie sarà una bella gara da vedere”.

Sull’apporto del pubblico
“Ma la tifoseria è importante sia in casa che fuori anche perché noi quando sentiamo il calore della tifoseria si da  sempre qualcosa in più a livello agonistico”.

Un pensiero sulla nostra Nazionale che salterà anche il Mondiale 2022 in Qatar?
“Di sicuro al di la del risultato io non penso che in tre mesi questi ragazzi siano diventati scarsi, sicuramente in Italia dal mio punto di vista c’è bisogno di dare importanza al settore giovanile. Al momento non ci sono strutture adeguate a far crescere i nostri giovani, ma questo soprattutto in Serie A e in Serie B dove i soldi da investire sono molti rispetto ad un Campionato di cadetteria. E di conseguenza non avendo strutture adeguate, quando questi ragazzi arrivano in prima squadra ci tocca fare il lavoro che avrebbero dovuto già fare nei settori giovanili. Tra l’altro noi abbiamo poco tempo e c’è bisogno di fare risultato quindi non abbiamo tempo di aspettare il ragazzo giovane”.