Dopo ventuno anni, si chiude in positivo la vicenda del centrocampista di Pola

Mario Busidon avrà il suo loculo. Come personalità illustre. Nel camposanto di quella Nocera Inferiore che in vita amò così tanto da sceglierla come terra d’adozione fino alla fine dei suoi giorni. È una vittoria della passione di Ferdinando Padovano, di Lello Benevento che si occuperà della lapide dopo aver squarciato il velo dell’oblio, del comparto lavori pubblici dell’ente, di Mimma Lamberti. Una degna sepoltura per Busidon che nel dna portava impressa la nostalgia dei luoghi di nascita, essendo uno istriano che sconto’ come tanti, come troppi la follia della pulizia etnica avviata in Istria e Dalmazia dai partigiani titini. Il centro mediano era approdato alla Nocerina nel 1945. Fu uno dei artefici della promozione dei molossi in B nel ’47. Dopo aver appreso le scarpette al chiodo ed essere emigrato in Australia, aveva deciso di tornare tra i nocerini che lo avevano amato e coccolato. Busidon, il cui cognome italianizzato è Busidone, morì nel 2002 senza familiari che potessero tenerne vivo il ricordo. Poi Lello Benevento e Massimo Amato hanno acceso i riflettori su una storia d’amore che merita qualcosa in più dell’oblio. L’entusiasta Padovano ha raccolto il sollecito e ha dato fuoco alle polveri sia tra gli amministratori che in seno alle tifoserie. Dunque, espletati i passaggi burocratici, si attende la data di una cerimonia che entrerà negli annali.