• Sab. Apr 20th, 2024

D’Agosto a NL: “Ritrovare l’entusiasmo? L’investimento degli americani va in quella direzione”

costabile d'agosto

Durante la terza puntata andata in onda ieri sui nostri canali social di “Nocerina Summer Live” abbiamo avuto come ospite l’ex presidente degli anni novanta della Nocerina Costabile D’Agosto. Tanti gli argomenti affrontati con il dottore nocerino

Cosa pensa della nuova società, in particolare, di Nunzio Grasso che vi ha ringraziato per la collaborazione della passata stagione?
“Lo ringrazio per la menzione nella conferenza stampa. Per quanto riguarda la Nocerina, speriamo tutti che a Nocera possa ritornare l’entusiasmo. Credo che l’investimento che hanno deciso di fare vada in questa direzione, poi sarà sempre il campo a parlare”.

Qual è la differenza tra il calcio della vostra presidenza e il calcio attuale, è cambiato qualcosa? Cosa è cambiato?
“Credo che il calcio possa cambiare dal punto di vista tattico, dal punto di vista societario, invece, serve sempre competenza, società e ovviamente la disponibilità economica”.

Lei pensa che l’arrivo di Sannino possa essere la garanzia di un progetto importante?
“Sicuramente non basta investire ma serve organizzazione, competenza, puntare sugli uomini, avere un ambiente sereno e rapportarsi con i tifosi e la città. Prima di parlare di ciò che avverrà mi sembra doveroso salutare Bolzan e Cavallaro, che in pessime condizioni hanno portato la Nocerina ai playoff per due anni”.

Tanti i messaggi arrivati dai tifosi che ricordano con grande piacere gli anni novanta
“Periodi bellissimi, un pubblico eccezionale, una città stretta intorno alla squadra, grandi uomini in campo. Se si raggiungono i risultati l’aspetto economico diventa secondario, non conta quanto investi, bisogna saper investire negli uomini giusti. Il calcio è un’azienda, se non si ha organizzazione, esperienza, oltre alla disponibilità economica è probabile che i risultati non arrivino.”

Un esempio può essere il 1997-98 dove la squadra costruita ad inizio stagione sfiorò la Serie B nonostante non fosse stata costruita per quell’obiettivo
“Diciamo che siamo sempre stati dei veri molossi, di nome e l’abbiamo dimostrato tante volte sia in campo che fuori. Purtroppo a mio modesto parere, mi brucia ancora la mancata promozione in serie B, però la Nocerina dominava, si è sempre fatta rispettare ricordo con affetto le coreografie di quegli anni, un pubblico meraviglioso.”

Lei oltre ad essere il presidente è anche tifoso della Nocerina…
“Assolutamente io ho sempre avuto la passione per il calcio, per la mia città e quando sono stato chiamato in prima persona ho profuso tutte la mie energie e la mia esperienza, spero che presto la Nocerina possa ritornare nelle serie che più contano, bisogna essere ottimisti e riprendere un discorso con entusiasmo sopito in questi anni”.

Da tifoso cosa vi ha provocato quella finale contro la Ternana, quali sono state le sensazioni e cosa si provava ad essere il presidente delle squadra di cui si fa il tifo?
“Una sensazione bellissima, vivevo la Nocerina 24 ore al giorno, nei ritagli facevo il medico, è la soddisfazione di essere partiti dall’Eccellenza e aver sfiorato la serie B. Il rammarico c’è per la mancata serie B ma so che ho dato tutto me stesso alla mia città”.

Quanto è importante la vicinanza dell’imprenditoria e del comune verso i colori rossoneri?
“Sono componenti importantissime, ma io sono partito solo, l’importante è avere le idee chiare. Il dirigente deve saper parlare anche con i tifosi, avere delle doti che non si possono acquisire. Bisogna saper lavorare, scegliere gli uomini giusti e la mentalità dev’essere quella vincente”.

Al termine della partita Nocerina-Battipagliese, che segnò la vittoria del Campionato in C2 abbracciava tutti, giocatori e tifosi, si ricorda quel attimo?
“Assolutamente si, l’abbraccio che ricordo di più è stato quello ad Ancona che avrebbe coronato il passaggio in B. Ma ancora di più dimostrammo che la nostra presidenza valeva, anche con un budget limitato”.

Crede che la Nocerina attuale prenderà esempio dalla vostra Nocerina anche per evitare errori d’immagine. Spero che personalità come lei possano essere più vicini alla Nocerina.
“La ringrazio per le belle parole, ma a scanso di equivoci la neonata Nocerina ha già delle figure in società e da parte mia va l’augurio che la nuova società possa raggiungere tutti gli obiettivi fissati”.

Che cosa ne pensa degli americani?
“Credo che se si fa un investimento, lo si fa per raggiungere gli obiettivi, altrimenti non avrebbe senso investire su una squadra di calcio”.

Come si organizza una squadra vincente?
“Ritengo che la società dia l’imput, sceglie gli uomini li supporta, detta i tempi. Un buon dirigente è colui che riesce a capire prima dove ci sono i problemi, gli ostacoli, capre le sensibilità di tanti da chi gioca di più, dal calciatore che è in difficoltà, dai rapporti con il tecnico, la stampa, la tifoseria, la compattezza del gruppo. Ci sono delle qualità che non si possono imparare, le regole devono essere condivise da tutti e bisogna fare  squadra tutti”.

PER RIVEDERE L’INTERA VIDEO INTERVISTA CLICCATE SUL SEGUENTE VIDEO

 

 

 

 

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