Il calcio era lo sport preferito da mio padre e la Nocerina era la sua squadra del cuore. Io ora ho cinquantaquattro anni e al San Francesco sono andato all’età di sei anni in sua compagnia. Ieri ho provato tanta tristezza nel vedere la Nocerina perdere contro il Francavilla.

Tuttavia so benissimo che nello sport si può vincere e si può perdere e vedere perdere la Nocerina non è facile e l’emozione della sconfitta  può essere intensa quanto l’eccitazione e la gioia che provi quando la vedi vincere. Ma vedere tanti errori e tanta scelleratezza compiuta dai calciatori rossoneri in cinque minuti nel secondo tempo ti crea tanta tristezza!

Poi penso a quando la Nocerina perdeva ed ero con mio padre allo stadio San Francesco all’età di sei anni e mi vedeva triste diceva  “Michele ricorda per diventare un vero tifoso è importante imparare ad affrontare le sconfitte”.

Ricordo ancora quando mi trovavo al San Francesco con mio padre dove ho conosciuto i suoi migliori amici, quello stadio da cui mio padre tornava a casa spesso felice, spesso triste. Ma con il cuore gonfio di passione e realizzato.  A dodici anni mi sono trovato in quella curva del San Francesco in mezzo a tanta gente che si salutava, che sorrideva, che cantava. Gente felice. E io ero con loro e all’epoca anche se non capivo molto del calcio sapevo che vinceva chi segnava più goal degli avversari e non avete idea cosa significava tutto ciò per me e per quelle persone la Nocerina.

Vedevo mio padre quando ero piccolo gioire e sapevo che in futuro anche io avrei gioito per la Nocerina perché tutto ciò piaceva a mio padre. Perché mio padre era il mio eroe. Ricordo quando ero piccolo e per vedere la Nocerina scendevo i gradoni della tribuna e papà mi perdeva di vista perché era preso a vedere i vari Mambrin, Cassarino, Morgia e lo sapete dove mi ritrovava? Giù vicino alla rete perché nessuno mi diceva niente mentre scendevo gli scalini dello stadio ad indicare l’allenatore, che papà mi aveva indicato nelle altre partite, e lo vedevo concentrato. Che bello vedere gli eroi dal vivo. Che bello lo stadio.

Però come era triste mio padre quando perdeva la Nocerina e come erano dolci i suoi occhi  e pieni d’amore quando  mi guardava triste e diceva “ Michele per diventare un vero tifoso è importante imparare ad affrontare le sconfitte”. Quanto mi manca  papà ora che sono triste per la sconfitta della Nocerina.