• Ven. Apr 19th, 2024

NOCERINA | Salto: “I molossi restano una priorità. Sogno una squadra tutta argentina”

Questo sarà di certo un mese importante per la Nocerina. Il patron Paolo Maiorino sta continuando a lavorare in silenzio per rendere questo club ancora più competitivo.

Dopo il comunicato di un paio di settimane fa, ancora non trapela nulla di concreto e non è chiaro se il presidente continuerà da solo oppure con nuove collaborazioni. Il campionato è oramai finito da quasi un mese e di certo questo ha lasciato un po’ perplessi i tifosi. Ci sta comunque ottimismo in piazza soprattutto perché la situazione economica di quest’anno è di gran lunga migliore rispetto a un anno fa quando, solo con l’intervento di Iovino prima e Maiorino poi, si scongiurò la non iscrizione in Serie D e la salvaguardia societaria.

In un eventuale nuovo progetto potrebbero far parte diversi calciatori che si sono contraddistinti la passata stagione. Uno tra questi è sicuramente il difensore argentino Damian Salto. Il classe ’92, nonostante già alcune richieste dal mercato, ha voluto ribadire che la sua priorità è la Nocerina

“Le possibilità di restare ci sono. Mi hanno già chiamato alcune squadre, però per rispetto della Nocerina e del presidente, che si è sempre comportato bene con me, voglio parlare prima con loro”.

Si può ripartire da una base?
“Si. Ci sono Festa, Cardone, il 2000 Vuolo che ha fatto tante presenze in D, poi ancora Ruggiero, Orlando, Feola, Caso, Pecora e Simonetti che hanno mercato. Sono calciatori importanti”.

Sarebbe plausibile una Nocerina argentina?
“Per me vedere la Nocerina come il Troina sarebbe un sogno. L’argentino si adatta in qualsiasi paese. Sappiamo il lavoro e il sacrificio perché nel nostro paese il calcio si vive in una maniera viscerale. Quando siamo lontani dalla famiglia, l’unico obiettivo è vincere la domenica e diamo sempre quel qualcosa in più. Una Nocerina argentina sarebbe il top”.

E’ stato per te una stagione positiva così come per la difesa
“Abbiamo fatto meglio all’andata che al ritorno. Il mister ha sempre creduto nei soliti tre: Vuolo, Caso e io. Avevamo due portieri d’esperienza e Caso che comandava la difesa. Personalmente sono contento di aver giocato 33 su 34 partite e aver segnato. Poi si deve sempre fare meglio e mai accontentarsi”.

Come ti sei trovato a Nocera?
“Vengo da Buenos Aires, paese di 12 milioni di abitanti. Il mio primo anno sono stato ad Avetrana, un piccolo paese di 5000 abitanti, ed ebbi diverse difficoltà iniziali. Invece questa città è molto passionale e per strada i tifosi ti fermavano sempre, molto simile a Buenos Aires. Poi è anche una zona vicino al mare, che io amo particolarmente”.

Ti sei sentito con Maiorino?
“Mi parla soprattutto di come sto in Argentina. E’ ancora presto per parlare di calcio, lui vuole fare il meglio per la Nocerina e lo sappiamo. Chiedo a tutte le persone della città di stare con lui e con la squadra, che non si merita questa categoria. Le cose si fanno tutte insieme, come in famiglia. E’ certamente bello festeggiare, però per farlo dobbiamo essere uniti”.

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