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RUBRICA: “Stadi, Strade e Sapori”. Non solo carnevale a Palma Campania.

stadi strade e sapori

Qualcuno potrebbe intitolare quest’articolo “La scoperta dell’acqua calda” perché parlare di una città distante 20 chilometri da Nocera Inferiore può portare a dire cose che tutti già conoscevano. Ma, comunque, vogliamo parlarne e raccontare di una città che secondo noi va riscoperta.

Qualche volta, anche per sbaglio, sarà capitato di andare a Palma Campania e, senza possedere le doti di un indovino, possiamo già sapere il perché: il Carnevale di Palma!

A chiunque domandiamo di Palma Campania ci parla soltanto del suo famoso carnevale e le persone a darci questa risposta sono state così tante che ci fanno pensare, addirittura, che non abbia nessun concorrente e che sia alla pari, se non superiore, a Viareggio o Rio de Janeiro!

Ovviamente stiamo scherzando, anche perché Palma Campania ha questo particolare e unico evento che giustamente viene sempre menzionato quando si parla della città.
Come non parlare delle Quadriglie, ovvero dei gruppi mascherati che competono tra loro con costumi, musiche, scenografie, messinscena e che sono il fulcro della manifestazione.
E come non citare la presenza di strumenti della tradizione popolare come tamburelli, triccheballacche, putipù, scetavajasse che servono a scandire il tempo e caratterizzano il ritmo della sfilata e delle esibizioni.

Oltre a questo di cui vi ho parlato, il carnevale di Palma è ricco di altre tradizioni che giustamente lo rendono famoso in quel periodo, ma il 17 Febbraio è una data ancora lontana e ci si può chiedere: cosa può offrire gli altri giorni?

Il borgo Castello

La città è nata dopo lo spolpamento di quello che era il suo nucleo più antico, ovvero il borgo Castello. Basta alzare in su il naso, la sera, per notare, sulla città di Palma, le luci del borgo di cui parliamo.

Un borgo medievale che conserva ancora i resti del castello che da cui prende il nome. La cinta muraria così come la famosa “torre quadrata” non si capisce bene se sono visitabili dalle poche informazioni reperibili sul web, ma di certo sono visibili.

Il borgo è stato costruito in epoca longobarda e, come era di uso in quel periodo, lo hanno posizionato su una grande altura per poter controllare la zona. Pian piano la popolazione ha preferito spostarsi in pianura, in un luogo dove erano presenti molte palme che poi hanno dato origine al nome.

In epoca contemporanea il borgo e la sua collina sono stati sia un luogo di vedetta durante la seconda guerra mondiale che un rifugio per chi scappava dai rastrellamenti dei nazisti.

Una leggenda locale narra della storia di Pietro Salvatore Caliendo (1877–1955), l’ultimo pittore del verismo napoletano, che sapendo parlare il tedesco avrebbe interceduto con le truppe naziste evitando la distruzione del borgo. Immagino che, come noi, anche voi sareste curiosi di sapere cosa avrebbe detto questo pittore per far cambiare idea a dei nazisti molto ostili verso gli Italiani, ma purtroppo rimarrà un mistero. Intanto, però, il borgo è stato risparmiato e, ora, il castello sopracitato è parte del logo della squadra della U.S.D. Palmese 1914.

Panorama e tradizioni

Infine vi invitiamo a salire a vedere questo borgo anche per godere del panorama mozzafiato che offre. Da lì potrete vedere tutto l’agro nocerino-sarnese, il napoletano, il Vesuvio, il golfo e buona parte della Campania.

Potrete ammirare un fantastico tramonto che si spera sia il coronamento di una bella domenica o che almeno alleggerisca i nostri animi.

Vi invitiamo ad ammirare il tramonto mentre degustate qualcosa di tipico, purchè all’interno abbia almeno una noce perché, anche se un forestiero potrebbe pensare che sia più Nocera un luogo dove trovare specialità con noci, in realtà, Palma Campania è molto importante per questo frutto e, inaspettatamente considerando la distanza, per le Noci di Sorrento che hanno questo particolare guscio chiaro e sottile e dal gheriglio tenero e dolce, molto apprezzato sia in cucina che in pasticceria.

Conclusione

Terminiamo questa breve riscoperta dell’acqua calda invitando chi legge a riscoprire una città che non è solo carnevale (anche se nel 2023 ha creato un museo sul proprio Carnevale) e che può offrire tanto altro per tutto l’anno.

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