• Lun. Apr 29th, 2024

AVATI a NL: “Nocerina squadra giovane che mi piace, nel mercato qualcosina bisognerà fare. Mazzeo? Le qualità non si discutono, gli auguro possa tornare in formissima”

davide avati

Abbiamo intervistato il direttore e l’operatore di mercato Davide Avati che è stato anche presente nella gara vinta dalla Nocerina contro il Nardò 2-0.Tanti gli argomenti trattati in questa intervista:le caratteristiche e la crescita della Nocerina nei suoi aspetti, il girone H con le sue favorite, cosa rinforzare nel mercato invernale, il rientro di Fabio Mazzeo e altre curiosità interessanti sulla categoria nazionale

Direttore come vi è parso l’inizio di stagione della Nocerina? Tra l’altro è stato anche presente contro il Nardò al San Francesco?
“Mi è sembrata una squadra giovane e questa è una qualità perché oggi essere giovani ed essere motivati in un campionato difficile come quello del girone H di Serie D è comunque una qualità che si evince dalla voglia di questi ragazzi: quindi giovani si, ma di qualità e che hanno le capacità per farsi spazio e per creare un campionato se non altro di vertice come appunto stanno facendo. Sono stato col Nardò a vedere la Nocerina e mi è sembrata una squadra quadrata con i vantaggi e con le defezioni di una squadra giovane. Nel senso i vantaggi, come dicevo, sono motivazionali e che riusciamo ad intravedere nella voglia e nella forza d’animo di non abbattersi durante le difficoltà della partita; mentre le defezioni ovviamente sono quelle di sbagliare un po’ troppo sotto porta o comunque di riuscire a far rientrare in gioco gli avversari cosa successa contro il Nardò che è l’unica partita che ho visto della Nocerina quest’anno. Quando mi avete intervistato a fine primo tempo dissi che non mi sembrava che il Nardò avesse le carte in regola per mettere in difficoltà la Nocerina, però peccato per i gol sbagliati davanti al portiere perché la partita poteva chiudersi prima. Di fatti il Nardò è stato molto più pericoloso ed ha più volte messo in difficoltà la Nocerina nel secondo tempo. Questa è una delle caratteristiche che ha una squadra giovane e che con l’esperienza e maturando riuscirà a sanare”.

Vi piace la squadra molossa? Secondo lei che campionato potrà disputare questa stagione?
“Per vincere ci vuole qualcosina in più, però è una squadra che ha un buon connubio tra giovani interessanti ed over. In linea di massima mi piace e la vedo tranquillamente tra le prime quattro. Bisognerà vedere poi come si interverrà sul mercato, perché a mio giudizio qualcosa bisogna fare, ma soprattutto bisognerà vedere come interverranno gli altri sul mercato. E’ pur vero che una squadra deve contare sulle proprie capacità però in questi gironi, soprattutto nel girone H, si deve tener conto del giro di boa e cosa succede durante mercato che può poi accrescere il tasso tecnico degli avversari. La Serie D è fatta da girone di andata, girone di ritorno e le ultime sette/otto partite. In tutta Italia è così ed è difficile, però il girone H è un girone particolare forse più degli altri. Il girone di ritorno è un girone dove alcune società si ridimensionano, molte volte assistiamo a delle debacle finanziarie cioè che molte  speravano di trovarsi lì davanti a fine girone d’andata e non trovandosi decidono di ridimensionare budget e giocatori. Viceversa tante squadre da un’ossatura finanziaria più solida, non trovandosi lì davanti a fine girone d’andata provano ad investire e colmare il gap con chi le precede. E’ tutto un punto interrogativo, la Nocerina vista fino ad adesso è una squadra che mi piace e alla quale auguro le migliori fortune perché il presidente è un amico e mi sembra una brava persona, una di quelle che, nonostante i rumori che ci sono in città, e può fare bene e portare cose buone in società. Gli auguro il meglio”. 

La Nocerina ora avrà un mese di novembre importante con ben quattro scontri diretti: Casertana, Molfetta, Cerignola e Lavello. Potrebbe essere un banco di prova per capire se può lottare per la promozione e chi pensa possano essere le squadre che possano ambire al primato?
“E’ un esame di maturità importante, ma è un esame di maturità anche quello di esser riusciti a vincere a San Giorgio, nel senso che quando hai un avversario che è palesemente inferiore tecnicamente c’è il rischio che si possa sottovalutare la partita e quindi non riuscire a portare a casa i tre punti. Ogni partita è un’esame di maturità per una squadra comunque giovane come la Nocerina. E’ chiaro che giocare partite particolari, soprattutto quelle in Puglia, sono esami di maturità ma non differiscono dalle altre. Ogni partita ha una storia a se, ci sono tanti tecnici che comunque per quanto possano essere inferiori potrebbero metterti in difficoltà, perché comunque sei la Nocerina, sei una squadra storica del calcio italiano e quindi certamente il Molfetta, per quanto possa avere più o meno caratteristiche migliori o inferiori, quando dovrà affrontare la Nocerina darà il massimo per fare bella figura. Il vantaggio dei molossi è di avere dei giovani interessantissimi che vorranno mettersi in mostra anche loro con una maglietta pesante addosso e questa caratteristica potrebbe colmare quel gap motivazionale che invece le altre squadre meno blasonate possono avere nel giocare contro la squadra rossonera. Per me Bitonto, Lavello, Cerignola, Nocerina e Casertana se la giocano fino alla fine. Il futuro passa da una finestra di mercato dove la Nocerina qualcosa deve fare, perché se l’appetito vien mangiando oggi ti trovi secondo in classifica e potenzialmente credo che la squadra voglia mantenere se non migliorare questo secondo posto. La società quindi farà bene ad intervenire sul mercato e potenziare una squadra già buona. Sicuramente c’è stata una crescita di maturità rispetto all’anno scorso ma probabilmente è cresciuta anche la società. Non è da attribuire tutto ai calciatori. Ovviamente c’è un secondo anno di Cavallaro dove certamente è maturato, c’è il secondo anno di Bolzan da dirigente, c’è il terzo anno di Poalo Maiorino da presidente. La maturazione deve essere certamente collettiva”.

La Nocerina cerca di vincere attraverso il gioco può essere un fattore in più in questo categoria?
“La categoria non è una categoria semplice. Qua non si tratta di campionato di Promozione o Eccellenza, è una categoria nazionale dove alcuni club professionistici volentieri ti mandano dei giovani per farli crescere. Non è una categoria di basso livello, con questo voglio dire che più o meno tutte le squadre provano ad avere un’identità che viene trasmessa dall’allenatore. Se poi ci aggiungiamo che vengono costruite determinate squadre per stare in certe posizioni di classifica sono squadre che hanno allenatori importanti o che comunque conoscono bene la categoria. Non mi sembra una cosa straordinaria che la Nocerina debba rispecchiare la preparazione del proprio allenatore, più o meno tutte le squadre fanno questo discorso. Chi ha un allenatore che riesce a far valere il proprio peso specifico sui ragazzi in campo certamente si ha dei vantaggi. Ma immagino che ci sia stata una dirigenza alle spalle che abbia scelto quell’allenatore per far si che quel tipo di gioco possa essere espresso. Un esempio: se si prende Zeman tu sai esattamente che comunque vorrai fare un calcio spettacolare per fare avvicinare probabilmente la tifoseria alla piazza. Sai però anche che probabilmente qualche partita finirà con qualche gol in più, così come sai perfettamente che alcune partite potrai prendere un’imbarcata di 4-5 gol. Se una squadra viene costruita da dirigenti preparati mettono a disposizione un determinato tipo di profili necessari per quel modulo. Se si prende Zeman e gli si mette un giocatore per un 4-4-2 non giocherà o non si allenerà bene. Bisogna avere un’organizzazione societaria collettiva e che si vada di pari passo in un’unica direzione come approccio calcistico”.

Quanto è importante il recupero di Mazzeo, può fare la differenza in questa categoria?
“Quanto possa fare la differenza non lo so, nel senso che Mazzeo è stato uno dei migliori calciatori del calcio minore campano senza che nessuno si offenda, della quale facciamo parte tutti quanti. Un giocatore di grande qualità come Mazzeo ovviamente può fare la differenza. Se mi avessi chiesto: Mazzeo potrebbe essere il trascinatore di questa Nocerina? Io non lo so. Comunque a 38 anni si hanno dei normalissimi e giustificatissimi problemi fisici. Mazzeo sicuramente nella categoria farà la differenza ma non so quante partite potrà fare. Oggi siamo alla nona giornata di campionato ed è entrato nel secondo tempo dell’ultima partita e qualche dubbio me lo lascia, ma sulla sua qualità del giocatore non si discute. Potrà fare la differenza sul singolo episodio, una punizione o una giocata, Mazzeo è sicuramente tra i più forti attaccanti di tutti i gironi della categoria. E’ chiaro che quando arrivi a 38 anni devi essere coadiuvato da una struttura fisica integerrima e questo ovviamente al momento non ce l’ha. Qualora poi dovesse ritornare in formissima, e me lo auguro, chiaramente è uno di quei giocatori che può fare la differenza in tutte le partite che arriveranno e potrà fare le fortune della Nocerina. Il problema bisogna capire quante partite riuscirà a disputare”. 

Degli under della Nocerina chi è che vi ha dato una buona impressione in questo inizio di stagione?
“Per me Esposito e poi, anche se non è un under, Dammacco. Sono giocatori interessanti sui quali investire nel futuro, soprattutto visto che ci si aspetta di cambiare categoria. Sono giocatori da confermare e che hanno sicuramente la possibilità di fare una carriera da professionista”.

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