La sua storia calcistica è legata profondamente ai colori rossoneri. Prima calciatore da fine anni sessanta a inizio anni ottanta, con due campionati vinti in Serie D e in Serie C, e poi allenatore in tre circostanze: 1999-00 in C1, 2005-06 in C2 e la scorsa stagione in D. Roberto Chiancone, all time nella classifica delle presenze con 263 gare disputate, si è detto soddisfatto di come si è conclusa la scorsa stagione nell’intervista al giornale La Città

“Il campionato è stato eccellente per le prospettive iniziali di salvezza. Siamo riusciti ad ottenere questo risultato e forse si poteva fare anche qualcosa in più. La stagione è stata positiva con alcuni calciatori che si sono contraddistinti”.

A proposito di questo, si potrebbe ripartire da una base?
“Bisogna aspettare e vedere cosa succede. Ci sono squadre come il Palermo che, se vengono in quarta serie, sono di un’altra categoria e si rischierebbe di spendere soldi e non raccogliere quanto sperato. Quindi, in questo caso, bisognerebbe programmare qualcosa di diverso. Cioè inserire qualcosa di nuovo in una base che già c’era”.

Che idea si è fatto?
“Non so le intenzioni del presidente. E’ importante partire con un organigramma formato dal direttore sportivo, quello generale e il segretario. Le responsabilità vanno suddivise. La Nocerina credo sia in ritardo su questo, poi per il resto non ci saranno problemi, incominciando dagli stipendi dell’anno scorso perché gli accordi si troveranno. Speriamo in una squadra che possa fare meglio e raggiungere i playoff”.

Come potrebbe essere costruita?
“E’ molto importante confermare i 99 e su questa base inserire dei 2000 e 2001 di buona fascia. La struttura, invece, già c’era. E’ importante inserire un calciatore decisivo per ogni ruolo con un attaccante da 20 gol a stagione. Il calciatore non deve essere forte, ma determinante. La scorsa stagione c’erano gente come Pecora, De Feo, Cardone e Ruggiero che riuscivano a costruire gioco. Con la loro assenza perdevamo d’identità”.

Per la panchina sembra vicino Di Costanzo
“Negli ultimi anni, come me, è stato un po’ fuori. E’ un ottimo allenatore che ha avuto dei risultati importanti nelle categorie in cui ha operato. Intuitore di calcio”.

Cosa bisogna fare per riconquistare i tifosi sugli spalti?
“Chiarezza e programma. I tifosi che erano presenti quest’anno sono quelli che seguono sempre la squadra, però di certo sono meno rispetto a quelli che c’erano un tempo. Sono convinto che, già con una Serie C discreta, questa piazza potrebbe portare 4000-5000 persone al campo. Riempire gli spalti è molto importante perché aiuta la società negli incassi”.

Cosa farà Roberto Chiancone?
“Starò alla finestra e guarderò. Chiancone non dico che da fastidio, però ha dignità e tutto. Non sono mai voluto entrare in certi circuiti, sono un po’ fuori da quel sistema calcio. Le mie idee e la mia personalità sono molto importanti e non scendo mai a compromessi”.

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