• Mar. Mag 7th, 2024

 

I bambini fanno sogni di cuoio. Guardano il pallone come una sfera di cristallo, ci leggono un futuro da star: una maglia importante, una fascia sul braccio, uno stadio in adorazione. Ma la realtà è spietata come un numero. C’è un esercito di minicalciatori con aspirazioni da grandi, 300mila soldatini.  Solo uno su 4-5mila arriverà a esordire in A, dove negli ultimi dieci anni hanno messo piede per la prima volta appena 622 ragazzi cresciuti nel vivaio e il trend è in calo. La regola è che quel manipolo di aspiranti eroi, con la maglia sempre un po’ troppo larga, finirà a fare altro: meccanico, panettiere, impiegato, ragioniere.

I bambini sono i principali protagonisti del calcio, a mio avviso. Tutti noi siamo cresciuti, chi più chi meno, dando dei colpi ad un pallone (con le mani o con i piedi).Oggi pomeriggio è stato emozionante vedere gli allievi della scuola calcio Polisportiva Nocera al San Francesco voglio raccontarvi una scena che ho visto che è stata bellissima .

Seduto sotto la mia postazione c’era un bimbo circa sette anni con il padre e dopo il primo gol del Casarano ho sentito il bimbo dire “La Nocerina segna e pareggia perché l’ha detto il mio papà, quindi è vero  (mentre io ascoltavo con distacco pensando che il primo tempo il Casarano attaccava nella porta alla mia destra).

Nel secondo tempo dopo il nuovo vantaggio del Casarano a pochi minuti dalla fine ero scoraggiato. Quando c’è stato il fischio dell’arbitro per il calcio di punizione assegnato alla Nocerina nei minuti di recupero ho ascoltato il bambino dire “ papà se facciamo il secondo gol sono il bambino più felice del mondo”, in quel momento come tifoso della Nocerina che non conosce altro colore che il rossonero, mi sono emozionato per il tentativo di rimonta trascinato da un bambino di sette anni con la finestrella tra i denti.

Mi sono alzato in piedi al gol di Liurni e ho visto il bimbo che saltava al collo, e rideva, e piangeva, e veniva sommerso dagli abbracci dei tifosi perché «l’avevi detto, l’avevi detto» – ho capito che, in fondo, il bello di questo straordinario gioco che è il calcio è proprio questo.

In quel momento stavo per dire al bimbo “mi hai regalato la più bella giornata della mia vita “, avere i bimbi allo stadio è un emozione che non ha prezzo di viverla e oggi ho vissuto un emozione che non dimenticherò più anche grazie a te: Lorenzo Liurni .

[ad code=1 align=center]

[ad code=2 align=center]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *