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Nocerina: la storia della sconfitta a tavolino 3-0 contro la Salernitana e le minacce subite

DiSalvatore Prete

Feb 10, 2023

Nocerina: la storia della sconfitta a tavolino 3-0 contro la Salernitana e le minacce subite

Una delle pagine di sport più tristi che siano state osservate, di recente, nell’ambito della storia del calcio, riguarda la Nocerina, formazione campana che, nel corso della propria storia recente, è giunta addirittura fino alla serie B, ben performando anche all’interno della seconda serie professionistica italiana. Gli appassionati di calcio e i tifosi della Nocerina ricorderanno sicuramente il difficile match contro la Salernitana, nel 2013, che portò la formazione a scegliere di rinunciare a disputare il match, in virtù di alcune minacce subite da parte di alcuni tifosi. La storia di quella rinuncia è stata ampiamente raccontata anche da parte di telegiornali e televisioni, a dimostrazione di un momento sicuramente molto difficile e di quella che è stata definita una brutta pagina per lo sport italiano. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito degli avvenimenti e della realtà e riguardo la Nocerina prima e dopo il match.

Il divieto di partecipazione per i tifosi ultras della Nocerina

L’incontro tra Nocerina e Salernitana è sicuramente uno dei più sentiti di sempre in Campania, in virtù del clima derby che riguarda le due formazioni particolarmente vicine dal punto di vista geografico. Tuttavia, nessuno poteva scommettere su piattaforme come quelle suggerite su Casinoonlineaams.com/casino-online-senza-deposito a proposito di un esito assolutamente extra campo, che ha condotto la Nocerina a un ritiro volontario, in virtù di alcune minacce che erano state ricevute da parte dei calciatori della società rossonera. Per comprendere meglio l’accaduto, bisogna tornare indietro di qualche giorno, quando la tifoseria della Nocerina era stata indicata come potenzialmente pericolosa in virtù dei difficili rapporti con i tifosi della salernitana.

Per questo motivo, era stato vietato ai tifosi della Nocerina di prendere parte alla partita, evitando problematiche e pericoli di ogni sorta. Di tutta risposta, gli ultras della Nocerina decisero di minacciare i calciatori della squadra rossonera, intimando loro di ritirarsi dal match, affinché quest’ultimo non fosse giocato, dal momento che questi ultimi erano stati mancati di rispetto da parte delle autorità giudiziarie e sportive italiane. Dopo un’iniziale ritrosia da parte dei calciatori della Nocerina, che erano tornati sul bus per sospendere il match da principio, si decise comunque di giocare il match.

Il ritiro dei calciatori della Nocerina

È a questo punto che successe l’impensabile, con una situazione che non poteva essere assolutamente prevista da parte degli addetti ai lavori e dei tifosi della Nocerina stessa. In effetti, dopo aver effettuato tre sostituzioni, al tempo non era stata ancora introdotta la regola dei cinque cambi, alcuni calciatori della Nocerina finsero di infortunarsi in campo dopo pochi minuti, abbandonando anzitempo l’incontro tra Nocerina e Salernitana. A seguito di tre sostituzioni e cinque finti infortuni, con la Nocerina che era rimasta in sei e, da regolamento, non avrebbe potuto disputare la gara, l’arbitro non poté far altro che sospendere il match, assegnando la vittoria a tavolino alla Salernitana.

Durante l’incontro, in realtà, sorvolo anche un aereo indirizzato dagli ultras della Nocerina, che chiedeva, con uno striscione particolarmente eloquente, più rispetto per la tifoseria. In quelle condizioni, nonostante il coraggio che potessero avere i calciatori, si decise di simulare degli infortuni per non affrontare la concretizzazione di quelle minacce che erano state proprie degli ultras della formazione. Un brutto momento, dunque, sia per il calcio, sia per tutti quei tifosi che avevano sperato di osservare un match pulito e lecito nelle sue componenti. Il giudice sportivo, a seguito di quanto accaduto, decise di punire severamente i tifosi che erano stati alla base delle minacce, con diverse indagini che riguardarono la giustizia sportiva italiana e che permettevano di identificare anche l’origine delle minacce nei giorni precedenti. Il risultato fu notevolmente importante, con ben 23 daspo e accuse di violenza privata aggravata che sono stati recapitati ai tifosi che si erano macchiati del crimine.