• Gio. Mag 2nd, 2024

Nocerinalive, rubrica OP-ED: raccontaci la tua storia in rossonero

Continuano ad arrivarci racconti di voi tifosi , stavolta raccontiamo la storia di Gennaro tifoso Molosso.

IL RICHIAMO DEL NOSTRO TERRITORIO FINALMENTE DI PADRE IN FIGLIO
Tutti noi tifosi molossi amiamo ricordare le gioie più che belle che la nostra gloriosa maglia ci ha regalato,ma oggi non so perché mi ritornano in mente le prima partite a cui ho assistito quelle dei campi polverosi dell’ eccellenza. Forse perché è stato il primo anno in cui ho iniziato a seguire ciò che poi è diventato l amore di una vita. Era una calda domenica di fine estate del 1992 e allo stadio Superga di Mercato San Severino (in campo neutro) si giocava la partita di Coppa Italia del campionato di Promozione campano tra Nocerina e Castel San Giorgio ( terminata con un pareggio se non ricordo male). Lo stadio era pieno cpn i tifosi della nocerina e del castel san giorgio che assistevano nello stesso settore l’incotro tra le loro squadre del cuore. Io avevo diciasette anni e siccome mio padre, più che un tifoso è uno sportivo che non patteggiava in particolare modo per nessuna squadra campana in particolare e non amava frequentare gli stadi, a quella partita mi portò il compianto Pasquale P etti (AWE) conosciuto da tutti i tifosi molossi nell ambito nocerino. Da quella partita posso dire che la Nocerina e quei colori rossoneri sono diventati una passione, una fede indelebile che non ho mai piu abbandonata. Noi tutti ricordiamo la gloriosa cavalcata dall eccellenza alla C1 di quel periodo fino a sfiorare la serie B nello spareggio di Ancona contro la Ternana. Sono tutti anni unici e indimenticabili ma nonostante tutto mi ricordo le partite piiù strane e meno memomabili come quella con l’Ariano Irpino (2a2). In uno stadio ricoperto di neve per passare. Oppure partite come quella di Teggiano in cui la Nocerina si salvava all ultima giornata in Eccellenza contro il valdiano(1a2).Ricordo i fallimenti e le ripartenze come quella con la denominazione di Città di Nocera e vincere il campionato di Eccellenza. Niente nel calcio come nella vita ci sono ricordi belli e meno belli ma penso che se dopo tanti anni rivedi ancora come se fosse oggi davanti agli occhi quelle partite giocate su campi (se tali si possono chiamare)rifletto e affermo che questo è un amore incondizionato che mai niente o nulla potrà spezzare.Per dovere di cronaca voglio concludere risaltando che il Signore mi ha donato tre figli (due maschi e una donna) che da piccoli (già all’età di tre anni) li ho portati allo stadio ed ho trasmesso l amore per la maglia della nostra città così non potendolo dire in passato posso dirlo oggi DI PADRE IN FIGLIO

SCRIVICI E FACCI SAPERE LA TUA STORIA