E’ uno dei dirigenti storici della Nocerina e ha ricoperto più volte il ruolo di dirigente. La sua ultima stagione è stata nel 2016-17 quando rassegnò le dimissioni a inizio campionato. La squadra che però costruì gli diede ragione: terzo posto e playoff vinti in D. Da allora è stato più volte accostato ai colori nocerini. Stiamo parlando di Peppe Prete

Direttore ha mai parlato con Maiorino?
“Ci siamo sentiti già l’anno scorso, calcisticamente parlando. Ci siamo incontrati, però ci conoscevamo già da prima che diventasse presidente. Però niente di concreto, solo chiacchierate”.

E’ complicato fare il direttore in una squadra che si fa anche il tifo?
“Penso un’altra cosa. Dieci, cento o mille a disposizione, non importa. E’ importante sapere quel che si vuole fare e rispettare quello che si è detto all’inizio. Se c’è il rispetto nei confronti dei colori della squadra non ci sono problemi. Noi offriamo un servizio, uno spettacolo che aggrega e dobbiamo averne rispetto”.

Come vede questa situazione attuale?
“Diciamo è una situazione di ragionamento, focalizzare l’attenzione e cercare di capire meglio. Il tempo ti rincorre in quanto tale sei anche costretto a muoverti con un passo più spedito, questo senz’altro. La cosa, però, non è semplice e non è facile. Siamo al cospetto di una sola persona che deve sobbarcarsi oneri e onori, per cui discorso accettabile”.

La Nocerina è ritardo rispetto alla tabella di marcia?
“Vado controcorrente. Questo potrebbe essere un deterrente nel momento in cui ho una struttura organizzativa e societaria e andando tardi devo accontentarmi di quello che trovo. Al momento, però, la Nocerina non ha una struttura organizzativa e non mi riferisco alle figure tecniche. Ci sono delle scadenze: come l’iscrizione e la parte burocratica. C’è bisogno di un segretario, di un addetto alle pubbliche relazioni. Mi auguro che ci siano già, probabilmente si sta cercando di trovare il modo e il tempo di annunciarle. Sono figure fondamentali”.

I tecnici che sembrano accostati sono Di Costanzo, Erra e Cavallaro
“Sono profili diversi, per cui forse ancora non c’è ancora un pensiero e in che modo affrontarlo. Sono persone rispettabilissime che conosco benissimo”.

Tornando indietro quando era direttore: campionato e coppa in Eccellenza e Serie D dimissioni a inizio stagione. C’è qualche rammarico oppure rifareste tutte le scelte?
“Certamente no, però non mi riferisco ne ai calciatori e ne alla parte tecnica perché quando vado a scegliere un calciatore sono convinto di quello che porto”.

Questo campionato si può vincere anche non spendendo molto?
“C’è chi non ha vinto con 1 milione di euro e chi lo ha fatto con meno. L’importante è sapere quello che teniamo cercando di ottimizzarlo. Si deve essere chiari nel progetto”.

Tante le squadre che hanno problemi di iscrizione: ora Foggia e Palermo
“Non ci sono imprenditori e non ci sono fondi. La prima giustificazione è questa. Credo che i fallimenti arrivano anche perché non bisogna mai andare oltre la propria gamba. Se una persona tiene 100 è sempre meglio mettere a disposizione 80 e conservare 20 che possono essere utili nel corso della stagione”.

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