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2012, l’ultimo anno della Nocerina tra le grandi

DiSalvatore Prete

Set 26, 2022

Era il 26 maggio di dieci anni fa quando Riccardo Maniero del Pescara (già matematicamente promosso in Serie A), nell’ultima giornata di campionato, con un gol segnato in pieno recupero condannò la Nocerina alla retrocessione in Serie C.

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Quella   fu l’ultima partita dei molossi rossoneri nella serie Cadetta. Un “arrivederci” che, a distanza di tanti anni e dopo mille difficoltà, ancora non è stato completato.Dalla primavera di quest’anno, la proprietà del club rossonero (che oggi milita in Serie D) è passata nelle mani dell’imprenditore americano di Boston (ma di origini napoletane) Giancarlo Natale che ha subito promesso ai tifosi molossi di riportare in alto la formazione nocerina. Le premesse per fare bene ci sono tutte, anche se la scalata verso il calcio che conta sarà lungo e non priva di insidie.

Nocerina, fotografie dalla Serie B

 

Ma quali sono i ricordi più belli di quell’ultimo anno in Serie B? Chi furono i protagonisti di quella stagione che, ad ogni buon conto, resterà indelebile nel cuore dei tifosi dei molossi? Dopo aver vinto al suo primo anno (stagione 2010-11) a Nocera Inferiore il torneo di Lega Pro Prima Divisione e successivamente anche la Supercoppa di Lega di Prima Divisione, viene riconfermato in panchina il tecnico siracusano Tano Auteri. Con l’allenatore siciliano, la dirigenza dei rossoneri decide di puntare sullo zoccolo duro della stagione appena conclusa, inserendo il centrocampista offensivo brasiliano Diego Farias (oggi con il Benevento in Serie B) e la punta Giovanni Plasmati.

La stagione inizia con la vittoria contro il Foggia e la sconfitta contro il Genova Coppa Italia  mentre in campionato i molossi provano a farsi valere raggranellando 13 punti nelle prime dodici giornate, comprensive delle vittorie in trasferta contro Livorno e Cittadella, quest’ultima una delle squadre più quotate oggi come al tempo, secondo quanto evidenziato dagli analisti delle scommesse Serie B, e del roboante 4-2 interno rifilato alla Sampdoria di Massimo Maccarone.

Da qui inizierà una lenta caduta che porterà i molossi a chiudere il girone di andata al penultimo posto. Nonostante uno dei migliori attacchi del torneo, la Nocerina continua a non fare risultato. A pagare per tutti sono Auteri e i suoi che nei primi giorni del nuovo anno (2012) vengono rimpiazzati da Sasà Campilongo e il suo staff che prima di Nocera aveva già fatto vedere tante cose buone in Cadetteria ad Avellino, Empoli e Frosinone. Ma l’avventura di Campilongo con i rossoneri dura solo due giornate, periodo in cui la Nocerina subisce due sconfitte, scendendo tristemente all’ultimo posto.Auteri viene richiamato al timone dei molossi con l’obiettivo di compiere il miracolo. La Nocerina prova a reagire e a mettere fieno in cascina, grazie anche ad un serie di innesti fatti nel corso del mercato invernale (tra cui il peruviano Roberto Merino) che si riveleranno fondamentali.

Arrivano le vittorie di prestigio contro le ben più quotate Verona e Empoli. Tuttavia i passi falsi contro Torino, Modena e Sampdoria condannano la Nocerina alla vittoria ad ogni costo all’ultimo turno contro il Pescara di Zdeněk Zeman. Contro i delfini dell’Adriatico finisce in debacle. Il resto è storia nota.

 

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