• Sab. Apr 27th, 2024

Abbiamo contattato in esclusiva l’ex direttore sportivo della Nocerina nella stagione del ritorno tra i professionisti del 2009 Guglielmo Accardi che ci ha parlato del suo periodo a Nocera e di quello che sta facendo e deve fare questa nuova dirigenza. Queste le sue parole

Direttore, adesso di cosa si sta occupando?

“Sono stato alla Casertana per tre anni e fino allo scorso anno. Adesso sto aspettando di chiudere qualche accordo con diverse società”.

Che ricordi ha dei suoi anni a Nocera?
“Sono ricordi positivi perché sotto la mia direzione sportiva uscimmo dalla Serie D per ritornare nel professionismo che in quel momento per Nocera fu una tappa importante perché era l’anno del centenario. I ricordi sono buoni anche se poi c’è il rammarico per quello che è stato visto che andai via l’anno prima della B ma con dispiacere perché sono convinto che a Nocera andava fatto un percorso diverso da quello che poi portò ai fatti di Salerno. Quell’anno dove non c’erano retrocessioni andava affrontato con un’altra programmazione, però l’allora presidente si affidò a persone che non fecero l’interesse suo e della Nocerina”.

Questa dirigenza la sta convincendo visto le cose che hanno fatto nella scorsa stagione con la promozione in Serie D al discapito del Sant’Agnello?
“Sembra quasi scontata la vittoria ma era difficile perché il Sant’Agnello aveva credenziali importanti se non maggiori alla Nocerina. Fortunatamente c’è stato un cambio di passo con il nuovo allenatore e, aprendo una piccola parentesi, Maiuri è stato preso sotto mio consiglio dal direttore sportivo Prete che mi chiese una mano per la scelta del tecnico. Io feci il nome di Maiuri perché era stato il mio allenatore a Caserta e sapevo che in quel tipo di situazione sarebbe stata la scelta giusta perché è un grosso motivatore e perché in queste piazze calde tira il meglio di se. Infatti con il suo arrivo la Nocerina ha cambiato marcia ed anche grazie a qualche passo falso dei costieri ha vinto il campionato”.

Secondo lei Maiuri può  fare la differenza anche in Serie D?
“Gli allenatori non possono fare la differenza perché soprattutto in Serie D serve una squadra all’altezza. Sicuramente il mister è una persona che se gli mettono a disposizione del materiale è capace di sfruttarlo a pieno. Lui è un valore aggiunto ma ci deve essere una base solida perché gli allenatori da soli non possono vincere il campionato”.

C’è qualche giocatore della passata stagione che può essere utile il prossimo anno?
“Io credo che c’è da cambiare abbastanza. Ogni categoria ha i suoi giocatori da inserire. Io direi sicuramente che i due under Ciotti e Vitolo devono essere due punti fermi per ripartire. Altri giocatori che possono reggere la categoria sono Di Pietro, Aracri, Cacace e Gallo. Su questi non avrei incertezze, altre valutazioni vanno fatte con il programma che si ha in mente. Ci possono essere situazioni come quelle di Gigi Cuomo che sicuramente è un giocatore di carisma e che può avere un ruolo importante nello spogliatoio così come De Liguori. Però questa è una valutazione che spetta all’allenatore e la dirigenza”.

La società ha fatto capire di voler fare un campionato medio alto. Secondo voi quali possono essere gli under e i cosiddetti vecchi che possono essere utili?
“I nomi sono difficili farli perché non è semplice prendere i giocatori che si vogliono. Bisogna essere vigili sul mercato, bisogna saper conoscere i giocatori, le proprie caratteristiche e valutare se possono essere utili o meno. Sicuramente per quanto riguarda il tipo di campionato è evidente che si aspettano tutti un campionato da vertice, ma vincere non sarà facile, perciò la tifoseria deve avere un po’ di pazienza e deve sapere che non si può vincere subito ma che bisogna costruire per gli anni avvenire. Bisogna aiutare e sostenere questa dirigenza che è nuova ed inesperta. Bisogna trasmettere entusiasmo senza chiedere troppo almeno nei primi anni”.

Si parla di Genchi per l’attacco. Cosa ne pensa?
“Sarebbe un’ottima soluzione perché è uno dei giocatori più importanti di questa categoria soprattutto perché con un colpo del genere in apertura di mercato si farebbe capire che le intenzioni sono molto alte. Si punterebbe sicuramente ad un grande giocatore e non sarebbe il solo perché questo tipo di giocatore  accetterebbe solo se avesse la consapevolezza che possano arrivare calciatori importanti per la categoria e per rinforzare notevolmente la rosa”.

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