Nuova rubrica targata Nocerina Live. Grazie al contributo dell’amico e collega Peppe Della Morte, direttore ed editore del giornale Terra Mia e giornalista di Telenuova, da oggi parte questo nuovo format.

Nocerina: Esposito sul banco degli imputati
Facile. Così viene dipinto ogni anno il girone G di Serie D dai tifosi delle formazioni campane che bramano di esservi inserite. Non si tratta soltanto di una leggenda metropolitana anzi, quello che da tutti viene definito il girone laziale – sardo, con l’aggiunta delle campane, è nei fatti il raggruppamento dove le nostre compagini vincono maggiormente, al di là del numero di partecipanti. Nelle ultime cinque stagioni, da quando le società campane sono state nuovamente smistate su tre gironi (G, H ed I), quattro sono stati i successi campani (Sorrento, Giugliano, Turris e Avellino) uno laziale (Monterosi), nessuna vittoria della regione Sardegna. Pensate che, nonostante il numero maggiore di formazioni nostrane venga sistematicamente inserito negli altri due gruppi, soltanto la Gelbison (girone I, 2021-22, per un punto sulla Cavese) è riuscita ad avere la meglio sulle avversarie nelle ultime cinque stagioni. Cosa vogliamo dire? Che il girone G è quello che per le squadre campane porta più facilmente alla Serie C. Le statistiche non mentono. La Cavese, tra girone I ed H, negli ultimi due anni, ha perso prima per un punto proprio contro la Gelbison e poi allo spareggio col Brindisi. I metelliani ci riprovano questa volta nel girone che appare più indicato. Ma la lotta è aperta, vista la presenza della Nocerina e di altre agguerrite compagini. Ma entriamo nel contesto specifico di questa annata giunta alla sua quinta giornata. Guidano due laziali (Cynthia e Ostiamare), subito dietro un plotoncino con Nocerina, Cavese, Latte Dolce Sassari, poi Budoni e Sarrabus. Un campionato che, per ora, sembra aspettare un po’ tutti, anche l’ambiziosissimo San Marzano del presidente Romano e del sindaco Zuottolo. Dalle partite giocate finora è emerso un livello tecnico basso, nonostante da più parti si sia sempre detto che in questo girone si gioca più a calcio che a calci. In realtà, la differenza sta sempre negli interpreti, se sono bravi si vedranno buone giocate, se sono nella media o sotto-media, si assisterà a pessime partite. Capitolo Nocerina. Esposito sembra un po’ il Garcia della Serie D. Ha messo fuori, senza una motivazione precisa, alcuni giocatori che, sulla carta, dovrebbero fare la differenza, o almeno ingaggiati dalla società con questo obiettivo; ha avuto qualche atteggiamento che non è piaciuto ai tifosi tanto da giungere ad un confronto dopo appena poche settimane di lavoro (non un buon segnale…); utilizza il coraggio a metà e ci spieghiamo: se non vede alcuni “big” in forma perché non dare spazio ai più giovani che hanno invece mostrato “garra” e buone doti balistiche? Come sempre succede, quando si vuole vincere con continuità (cosa che, ricordiamolo, è impossibile nel calcio, nello sport e in tutti i settori…) e questo non accade, si dà la caccia al responsabile o si cerca di trovare un capro espiatorio. Esposito non sta facendo nulla per sottrarsi al pericolo di essere additato per l’uno e l’altro ruolo. Da buon difensore centrale qual era, adesso sta subendo gli attacchi e provando a non prenderle. La sua speranza è che da un calcio d’angolo, metaforicamente scrivendo, possa inserirsi in area e segnare il gol che scacci tutti i dubbi su di lui e la squadra. Ci riuscirà?

Giuseppe della Morte
Direttore ed Editore Terra Mia e giornalista Telenuova