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GIRONE I | il Gela getta la spugna, campionato finito per i siciliani?

DiMarco Balestrino

Mar 17, 2018

Un post che sa di resa, quello pubblicato dalla pagina Facebook ufficiale del Città di Gela, in cui la società siciliana dopo svariati appelli a sponsor ed imprenditori locali per tutta la stagione viste le enormi difficoltà economiche, lascia il titolo nelle mani del Comune. L’inagibilità dell’impianto comunale costringe i delfini a giocare al “Liotta” di Licata a 30 km da Gela, e su 3 trasferte (Nocera, Palazzolo Acreide e Vallo della Lucania) due si preannunciano abbastanza proibitive in termini economici, vista la disponibilità economica garantita dagli sponsor del gruppo con a capo la famiglia Mendola azzerata o quasi,  e gli stessi che chiedono il risarcimento danni; a questo si aggiungono i punti di penalizzazzione che stanno per essere inflitti per le mancate adempienza nei confronti della Lega. Sta adesso all’Ente prendersi carico delle spese societarie quantomeno fino a fine stagione, poichè in maniera molto chiara è stato annunciato che al 100% non ci sarà la possibilità di partecipare al prossimo campionato. Nell’eventuale “resa” in questa stagione, nelle restanti otto partite verrà assegnata la vittoria a tavolino per 3-0 alle squadre impegnate contro la compagine siciliana: la situazione è però tutta in essere, il Potenza la scorsa stagione insegna. Ciò che è sicuro è che domani alle 15 il pallone sarà a centrocampo per Gela-Sancataldese, in una partita che potrebbe dire tanto per il proseguimento della stagione -o meno- dei siciliani.

IL COMUNICATO:

La dirigenza del Gela Calcio, con grande rammarico getta la spugna.
Nonostante i propositi di gettare le basi per un futuro del Gela Calcio e dello sport nella nostra città, purtroppo questa dirigenza ha dovuto fare i conti con la realtà non pronta a scommettere su un progetto ambizioso in grado da potere essere, in un territorio depresso volano dell’economia locale.
Da sempre questa dirigenza ha sostenuto che la squadra di calcio, prima di essere proprietà di un gruppo è patrimonio comune di un’intera comunità, che attraverso il calcio sogna di crescere e di ambire a vette sempre più alte.
I sogni però si infrangono proprio nella realtà di ogni giorno. 
Dapprima, si sperava con l’investimento della Famiglia Mendola di convogliare la parte sana della città in questo progetto, non solo attraverso le sponsorizzazioni ma anche attraverso un importante campagna abbonamenti, peraltro sponsorizzata pure dal Sindaco, dal suo Vice e dall’assessore D’Arma. I risultati sono stati assolutamente deludenti per questa società appena 100 abbonamenti, fronte di una popolazione di 70.000 abitanti e circa 5.000 tifosi che seguono la squadra locale.
In questo la totale assenza della politica locale, nessun Consigliere e/o Assessore ha sottoscritto un solo abbonamento, mostrando, la guida politica di una intera comunità, di credere in un progetto, e soprattutto in un valore, lo SPORT.
Successivamente le speranze si infrangono contro un tessuto economico refrattario al sostegno di iniziative che riguardano la città. Sono state contattate, sia direttamente che attraverso i canali formali, oltre 100 aziende sia del diretto che dell’indotto, ma anche altre realtà locali che potevano dare un importante contributo a questo progetto, ma la risposta non è stata negativa, non si è proprio avuta. Abbiamo anche cercato di coinvolgere i commercianti della città, ma anche su questo fronte nessuna risposta.
Oggi, gli sponsor del Gela Calcio sono società che operano nel Nord Italia che ambivano, anche su sollecitazione e impulso di questa dirigenza di potere espandere i lori affari nel SUD ITALIA, rappresentato Gela, quale realtà industriale un canale di sbocco per queste società.
Ma anche su questo fronte, se la dirigenza risulta credibile nel coinvolgere importanti realtà nazionale, la città, e per città mi riferisco alla politica, non riesce a dare le risposte che un investitore si attende. 
La città non appare più credibile per qualunque investitore volesse avvicinarsi a questo progetto.
Sono cose dette e ridette ma che purtroppo non sono state ascoltate e/o attenzionate da nessuno. Da tempo questa società lamenta che una gestione attiva dello stadio che avrebbe permesso a molti altri sponsor di avvicinarsi e sostenere il nostro progetto. Di questa gestione, nonostante i proclami, ad oggi non se ne sa nulla. Di contro, lo STADIO oggi è inagibile e i nostri sponsor non erogano le tranche di sponsorizzazione legati agli eventi., Anzi alcuni, e sottolineiamo giustamente, lamentano pure i danni subiti a causa della mancata programmazione di eventi durante le partite casalinghe. 
Al danno la beffa di subire pure delle cause di risarcimento danni.
Nella buona tradizione, i malanni non vengono mai da soli. 
Per non parlare delle problematiche del campo di gioco, che ha visto i nostri giocatori migliori infortunati per la maggior parte del campionato e quindi costringendo quesat società ad esborsi a cui non faceva da contraltare la prestazione degli stessi, con ulteriore danno economico e penalizzazione sulla classifica di campionato. Sul punto si sottolinea che a seguito dei controlli quanto lamentato dalla società è venuto fuori imponendo al Comune di Gela alcune prescrizioni (ben cinque).
Questa dirigenza in questi mesi ha fronteggiato anche i problemi della stagione precedenti, cercando di incassare le sponsorizzazioni della vecchia gestione per potere fronteggiare le richieste dei giocatori per la passata stagione. 
Anche su questa questione, al di là dei modi, il grido di allarme è stato lanciato dai dirigenti, sottolineando che il mancato incasso avrebbe pregiudicato la stagione presente, in quanto il mancato incasso non consente a questa società di ottemperare agli impegni pregressi con la LEGA e quindi subire punti di penalizzazione sul campionato attuale. Anche su questo fronte, nonostante i proclami e la prontezza dei pagamenti manifestata pubblicamente, questa società oggi non ha ricevuto quanto stabilito, promesso e pattuito dallo sponsor. Non vi chi non veda come tali responsabilità non sono certo attribuibile a questa dirigenza, che ovviamente non può farsi carico di situazioni pregresse, non potendo più gestire neppure il presente.
Al di là della semplice storia, che ormai è sotto gli occhi di tutti quale situazione si prospetta alla dirigenza.
Uno stadio chiuso e una Amministrazione che aveva preso degli impegni che oggi non riesce mantenere. Anzi la società ad oggi non ha avuto alcuna comunicazione in ordine alla ripresa e/o all’utilizzo dovendo cercare, per evitare pensati sanzioni di trovare delle soluzioni alternative, con tutte le conseguenze del caso.
Problematiche legate anche agli allenamenti, non avendo chiaro quali siano le condizioni degli spogliatoi per garantire la sicurezza dei giocatori.
La società non ha notizie circa le prescrizioni della Lega per ciò che riguarda il Campo di gioco, a maggior ragione aumentano le preoccupazioni a seguito delle dimissioni dell’Assessore Melfa che si era impegnato pubblicamente a fare fronte a queste richieste.
A queste incertezze si accompagnano le casse vuote della società, non certo perché la famiglia Mendola non può provvedere, ma per le condizioni in cui oggi si è venuta a trovare nei confronti degli sponsor che non intendono più erogare somme a fronte di mancati servizi.
A questo si aggiungono i maggiori oneri per le trasferte legate alle partite casalinghe, che si dovranno disputare in quel di Licata.
Da ultimo i punti di penalizzazione che verranno inferti alla società per il mancato pagamento degli stipendi della vecchia stagione calcistica, che pregiudicherà ogni velleità o speranza a chi ha finora creduto nel progetto.
Se il presente è assolutamente in tempesta, il futuro è nero. 
È chiaro che questa situazione non permette di programmare la nuova stagione. Nessuno degli attuali sponsor ha intenzione di investire sul Gela e a Gela, nessuno pensiamo vorrà sottoscrivere un abbonamento per assistere agli eventi, chissà dove?
E chiaro che in queste condizioni non la famiglia Mendola, ma nessuno può fare sport, perché non sono state garantite le condizioni minime, e rispetto a questa situazione, denunciata ad inizio campionato, questa dirigenza, con grande dignità, palesando alla città e ai tifosi le ragioni, getta la spugna, mettendo la squadra nelle mani della città, avendo esaurito tutte le forze, perché siamo dei sognatori ma oggi questa situazione ha spento ogni speranza.
Il nostro ringraziamento va a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto fino alla fine, e soprattutto ai giocatori, e allo staff tecnico, vittime inevitabili di logiche che anche noi stendiamo a capire.
Con questo messaggio ci congediamo.

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