• Lun. Apr 29th, 2024

La Storia di un’amicizia vissuta a Nocera: Massimo Morgia e Massimo Nobile


Massimo Morgia e Massimo Nobile: storia di un’amicizia dal quartiere di San Paolo a Roma al calcio, con le due stagioni alla Nocerina. Aneddoti su questa amicizia unica 




Nelle stagioni 1974/1975 e 1975 / 1976 la Nocerina aveva in rosa due giovani virgulti laziali, il difensore Massimo Morgia e l’attaccante Massimo Nobile. Questi due calciatori avevano mille speranze sportive e in comune che si conoscessero fin dall’infanzia, in quanto entrambi nati al quartiere San Paolo di Roma.
Purtroppo il 9 giugno del 1977 Massimo Nobile ( giocava in quel periodo ad Avellino in serie B e stava lottando a due giornate dal termine del campionato nella lotta per non retrocedere) stava viaggiando a bordo della BMW 3000 di Cavalieri destinazione Cassino per far visita ad un amico.
Sono nei pressi di San Nicola la Strada e sono quasi le 9 di sera quando Claudio Cavalieri perde il controllo del suo potente mezzo che sbanda e va a finire la sua corsa contro un pilastro in cemento a bordo strada. I due ragazzi muoiono sul colpo, hanno entrambi 23 anni.


Massimo Morgia fa il difensore è alto, forte fisicamente, tenace e volitivo è eccellente nell’anticipo e nel colpo di testa, inoltre è uno di quei difensori che hanno cervello, che sanno “leggere” la partita e i movimenti degli attaccanti con dei piedi che sono migliori del classico stopper del periodo.


Massimo Nobile invece è il classico centrocampista completo con corsa, grinta ma anche piedi “educati”

Sarà Morgia a consigliare i dirigenti del Rovereto l’acquisto di Nobile dove giocano una eccellente stagione. e per entrambi arriva la chiamata dell’ambiziosa Nocerina, squadra che gioca in Serie C.

ENTRAMBI ALLA NOCERINA

E’ la stagione 1974.1975 a Nocera il calcio è calore, passione e spesso tifo “cieco”, la squadra non ottiene i risultati attesi, c’è in pericolo la categoria e c’è tanta rabbia. I tifosi contestano la squadra, quando tirano quelle arie meglio non farsi vedere troppo in giro. I due passano mesi interi praticamente in clausura segregati in un convitto fuori città.
Poi Massimo Morgia si rompe le scatole di questa situazione e fa quello che non hanno il coraggio di fare i “vecchi” dello spogliatoio: va a parlare con i tifosi “Molto probabilmente come calciatori siamo delle mezze seghe ma vi garantisco che in campo ci mettiamo l’anima in ogni partita” dice loro Morgia in tono deciso aggiungendo “E adesso se volete menatemi pure” .
La stima per quel difensore roccioso, tenace e passionale da quel giorno aumenterò ulteriormente. A fine stagione arriverà la salvezza mentre quella successiva sarà addirittura eccellente, con un 7 posto finale di tutto rispetto.

Al termine di quella stagione le loro strade si divideranno.

Massimo Morgia andrà alla Lucchese, sempre in C, dove incontrerà l’amore della vita Annalisa e dalla quale avrà una figlia che chiamerà Valentina, nome voluto fortemente da Massimo perché così si chiamava la figlia del suo mentore Giovanni Meragalli.

Per “Massimino” Nobile c’è l’Avellino che milita nel campionato di serie B.
Per Morgia è una stagione maledetta. Ha grossi guai alla caviglia.
La sera prima dell’incidente Nobile cerca il suo amico al telefono per sentire come sta e per fare le chiacchiere rituali che due grandi amici hanno bisogno di fare, specie ora che le loro carriere hanno preso strade diverse. Nobile non riesce a rintracciare Morgia.
L’ultimo tentativo è chiamare a casa della madre di Massimo.
Non è neppure lì ma con la madre di Morgia si conoscono da una vita e passano più di un ora al telefono. Quando Massimo arriverà sul luogo dell’incidente troverà diversi gettoni telefonici sparsi per terra … sono quelli rimasti dopo la telefonata fiume con la madre della sera prima.  


La dedica nel 2017-18 

 Il tecnico Morgia accetta con entusiasmo la panchina rossonera nel 2017-18, per la prima volta siede su una panchina dove è stato anche calciatore.
La sua squadra, nonostante i tanti e troppi problemi societari, riuscirà quasi a sfiorare quello che sarebbe stato uno storico trionfo. A fine stagione Morgia dichiarerà: “Al mio amico Massimo Nobile mi dispiace che non posso dedicargli la vittoria del campionato, però gli ho dedicato qualcosa di più grosso: ho avuto un bel rapporto con le tifoserie, ma mai io, e la squadra, abbiamo avuto questo rapporto così particolare con la gente. A lui gli dedico l’affetto che lui ha ricevuto da questa città e che mi hanno ricambiato dopo 42 anni”. 

Nel nostro ringraziamento al condottiero Morgia, che gli inviammo a novembre del 2018, sono scritte, in poche parole, quello che lui ha dato a Nocera in quella stagione sportiva e al suo amico Nobile. 

Grazie, Massimo





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